C’è bisogno
di lavoro Di un lavoro nel quale siano riconosciuti diritti e tutele, nel quale i bisogni delle persone siano giustamente riconosciuti. E di una organizzazione che dia voce alle persone che lavorano, perché l’idea che il lavoro é una merce come le altre, così forte in questi anni, porta alla negazione di diritti essenziali.
C’è dunque bisogno di sindacato. Di un sindacato attento a coniugare i diritti nel lavoro con i diritti di cittadinanza, per sostenere le esigenze di uno sviluppo che sia più equo e sostenibile. Un sindacato attento al bene comune e quindi non corporativo.
Il “Bilancio Sociale” della Cgil è il rendiconto di questo sforzo. Illustra le nostre attività, monitora i cambiamenti in corso, permette a chiunque di conoscere chi è, come funziona e cosa fa la Cgil in Emilia Romagna.
E’ un bilancio disponibile sul web perché tutti devono poter conoscere le attività ed il funzionamento di una organizzazione che persegue il bene comune.
In occasione del Congresso il Bilancio Sociale tenta di illustrare le attività di un intero mandato (2014-2018) e presenta dati aggiornati al dicembre 2017. Anni intensi, segnati da una crisi economica che accompagna un profondo cambiamento nelle tecnologie, nell’economia, nella società, nella cultura. Anni che ci hanno visto sollecitare (inutilmente) un Piano per il lavoro nazionale, e promuovere un “Patto regionale per il lavoro” di cui ora possiamo tirare le somme. Anni nei quali abbiamo impostato quella che abbiamo definito “la riscossa” dei diritti nel lavoro: la “Carta dei Diritti Universali del Lavoro”.
Il Bilancio Sociale contiene molti dati e poche parole: quelle necessarie a dare un senso ai numeri, ad illustrare ciò che i numeri non possono dire. I numeri certificano una dimensione, non danno conto delle difficoltà, dei sacrifici, delle responsabilità democratiche volontariamente assunte da migliaia di persone impegnate nella rappresentanza sindacale.
Il Bilancio Sociale è il rendiconto pubblico del lavoro di una grande organizzazione democratica impegnata nella rappresentanza collettiva e nelle tutele individuali. Ed è un atto di trasparenza dovuta a tutti coloro che offrono il loro contributo per la vita dell’organizzazione, ai tanti che permettono al sindacato di rispondere alle domande che riceve, nei luoghi di lavoro piccoli e grandi, nelle città e nelle campagne, in ogni realtà di questa Regione e di questo Paese
Il nostro auspicio è che chi voglia conoscere la Cgil trovi qui risposte alle proprie domande ed apprezzi un rigore che merita rispetto. Il rispetto dovuto a persone che si fanno carico dei problemi della collettività senza averne alcun tornaconto personale, se non la convinzione di servire una giusta causa.
Luigi Giove
Segretario Generale Cgil Emilia Romagna
