L’incontro tra FILT CGIL e i giovani drivers di Amazon è avvenuto nella primavera del 2019, in occasione di una serie di procedure di cambio appalto comunicate dalla committenza e interessanti i points di Parma e Ravenna e la Station di Bologna. Eravamo all’inizio dell’espansione del colosso dell’e-commerce nel nostro territorio, prima della pandemia. Il gruppo dei lavoratori era costituito da ragazze/i giovani al di sotto dei trent’anni, con contratti a termine e che non avevano coscienza dei propri diritti e del sindacato.

Ci trovavamo nella condizione di doverci sedere di fronte a società entranti, per tutelare i diritti di lavoratori che non conoscevamo e che non ci avevano quindi dato mandato per parlare a nome loro. Abbiamo sempre lavorato in gruppo con una comunicazione molto serrata con i lavoratori. Nelle fasi di cambio appalto abbiamo condiviso con i lavoratori tutti i passaggi essendo sempre presenti nei cantieri all’orario di rientro dalle rotte, organizzando assemblee improvvisate.

Da queste premesse metodologiche si è sviluppato un percorso di sindacalizzazione dei giovani lavoratori, i quali hanno riscontrato nel nostro operato iniziale non solo coerenza nella divulgazione delle informazioni, ma anche il fatto che il loro coinvolgimento era parte integrante e necessaria per l’espletamento di quello che era (ed è) il nostro compito.

Il fattore che ha fatto sì che si instaurasse un reciproco e “definitivo” rapporto di fiducia tra funzionari Filt Cgil e Drivers è stato quello dell’apertura della vertenza contro Amazon Transport Italia srl, in quanto responsabile in solido rispetto al mancato pagamento dell’ultima mensilità e delle competenze di fine rapporto da parte di Alma Spa, una delle società uscenti sostituita da Sagit Srl.

La vertenza si è chiusa in pochi mesi con il pagamento di quanto dovuto ai drivers dell’Emilia Romagna e in seguito di tutto il territorio nazionale dalla committenza; l’esito positivo è arrivato grazie al coordinamento tra i gruppi di lavoro territoriali ( funzionari, nuovi delegati, lavoratori), che si sono mossi in sincrono nel portare avanti tutte le attività che hanno contraddistinto la vertenza e che hanno saputo presentarsi davanti ad un committente colossale come un fronte compatto e senza falle in cui insinuarsi. L’ attività determinante l’esito positivo della vertenza è stata quella di dare risonanza mediatica alle nostre richieste; il sostegno degli uffici stampa cgil, la collaborazione dei giovani drivers competenti nell’utilizzo dei social media, l’organizzazione di presidi ben “pubblicizzati”, la creazione di slogan efficaci, ha fatto decidere al committente di accordarci quanto rivendicavamo per sedare la pubblicità negativa che stava prendendo forma e che era deleteria in una fase di espansione di mercato.

Dal 2019 l’espansione di Amazon Transport srl è andata avanti: in Emilia Romagna sono presenti tre grandi stations, vari point, e sono in fase di apertura nel territorio modenese una station e un magazzino di smistamento della merce.

Anche il nostro lavoro di rappresentanza e sindacalizzazione è proseguito, fino a farci diventare il primo sindacato per numero di iscritti (in alcuni casi si arriva al 90% di lavoratori iscritti) nelle aziende in appalto. Assieme ai drivers abbiamo creato gruppi territoriali di rsa per ogni azienda, che sanno lavorare in sinergia e che sono consapevoli che per stabilire degli obiettivi e per portarli a termine è necessario tenere conto anche delle necessità e degli obiettivi che si prefiggono i colleghi delle altre società in appalto e degli altri territori. L’organizzazione di ogni gruppo è contraddistinta dalla divisione dei compiti, così che ogni componente possa garantire una buona competenza circa una serie di tematiche (controllo buste paga, sanità integrativa e ente bilaterale, salute e sicurezza, pratiche inca ecc..); questa organizzazione permette al gruppo di essere punto di riferimento per i lavoratori anche per le esigenze individuali che ogni collega ha.

L’attività di rappresentanza dei lavoratori nell’ambito delle trattative con le aziende e Assoespressi (associazione datoriale di tutte le società che nel territorio nazionale gestiscono in appalto il servizio di consegne per Amazon) a livello provinciale e regionale è continuo e ha prodotto, oltre alla piena applicazione del CCNL del trasporto e della logistica, molti accordi di stabilizzazione del personale e di attuazione dell’art.11 quinques. La modalità altamente partecipativa utilizzata a livello territoriale è stata applicata, anche grazie alle nuove modalità di contatto largamente utilizzate dopo la pandemia, a livello nazionale.

La trattativa svolta dalle segreterie nazionali(che vedono come controparte l’Associazione Datoriale Assoespressi) volto al raggiungimento di un accordo di secondo livello che parifichi il trattamento per i “Drivers Amazon” di tutto lo stivale, è stato condiviso attraverso la costante partecipazione ai tavoli di trattativa, di tutti i delegati di Italia e attraverso coordinamenti nazionali dei delegati e dei funzionari durante i quali è stato possibile per ogni attore partecipare personalmente alla discussione, all’analisi delle problematiche, alla progettazione del lavoro da portare avanti.

Il grande risultato ottenuto con la mobilitazione del 22 marzo 2021 viene da qui: dal sentirsi parte attiva e dalla comprensione di potere, attraverso il proprio operato, cambiare le proprie condizioni di lavoratore. Oggi i nostri giovani delegati sentono di far parte della Cgil, sono membri dei nostri direttivi, rappresentano al nostro interno lavoratori di una fascia di età che il nostro sindacato, per i motivi più diversi, ha difficoltà a raggiungere.

La parte conclusiva dell’anno 2021 ci vede tutti impegnati nel completamento delle elezioni degli rls, nell’organizzazione delle prime elezioni rsu, nella fase finale del lavoro volto ad ottenere l’accordo nazionale di secondo livello per i “Drivers Amazon”. Il 13 novembre si terrà proprio a Bologna la prima assemblea nazionale dei Dirivers di Amazon.

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