Cittadinanza

Gli Obiettivi

I diritti di cittadinanza sono decisivi, così come i diritti nel lavoro sono importanti per assicurare la disponibilità effettiva di diritti sociali, civili e politici. La Cgil ha l’obiettivo, perseguito sin dal dopoguerra contribuendo alla stesura della nuova Costituzione Repubblicana, di assicurare a tutti/e, nel lavoro come nella società, l’uguaglianza, equità, inclusione, senza distinzioni di genere, religione, nazionalità, per costruire una società aperta, solidale, multiculturale e multietnica.

Le Azioni della CGIL ER

  • I ripetuti tagli alla spesa sociale ed ai diritti dei cittadini, con decisioni operate dai Governi nazionali che hanno avuto pesanti ripercussioni anche sui bilanci degli Enti Locali, hanno pesato negativamente sia sulle condizioni di vita che sulla capacità del Paese di rilanciare uno sviluppo economico equilibrato
  • Le ripetute “riforme” previdenziali hanno creato gravissimi disagi tra i lavoratori più anziani, contribuito alla disoccupazione giovanile e reso la loro prospettiva assai preoccupante
  • Il taglio della spesa sociale e sanitaria perseguito (al di là degli annunci) dalla gran parte dei Governi dell’ultimo ventennio, cui si è aggiunto il taglio dei rimborsi ai Patronati per le pratiche assistenziali gratuite per i cittadini, hanno creato ulteriori difficoltà
  • Contro questi interventi, per introdurre quando possibile correttivi ed assicurare la necessaria assistenza a lavoratori e lavoratrici, pensionati e giovani, la Cgil ha animato moltissime manifestazioni ad ogni livello, ha promosso contrattazione sociale territoriale, ha offerto tutele individuali con le attività dell’Inca, del caf e delle altre strutture a questo deputate.

I principali risultati ottenuti

  • Il “Patto per il lavoro” siglato con la Regione il 20 luglio 2015 ha impegnato tutte le Istituzioni all’avvio del confronto per un nuovo Piano socio-sanitario regionale, con l’obiettivo di innovare e consolidare la rete integrata dei servizi e di sperimentare anche un Fondo Regionale per la sanità integrativa a carattere universale alimentato sia con risorse pubbliche che con la contrattazione di secondo livello, per erogare prestazioni extra-lea in convenzionamento con il Servizio Sanitario Regionale
  • La contrattazione territoriale confederale è stata accompagnata da una costante azione formativa rivolta ai rappresentanti del sindacato impegnati nelle trattative. Tra le principali iniziative formative e di approfondimento si segnalano: “Riorganizzazione ospedaliera e valutazione della proposta di provvedimento regionale attuativo del DM 70/2015 (16 novembre 2015); “La Sanità in Emilia Romagna: risorse e prospettive del DGR 2040/2015” (20 gennaio 2016; “Interventi previsti dal disegno di Legge Stabilità sul sistema sanitario e sociale” (16 novembre 2016); “Verso il nuovo PSSR” (20 gennaio 2017); “Medicina di genere e cura personalizzata: il rispetto delle differenze” (Convegno del 21 febbraio 2017); “Le Case della Salute” (20 febbraio 2017); SIA Sostegno Inclusione Attiva – RES” (5 maggio 2017); “Aggiornamento sulla normativa per i servizi educativi” (7 luglio 2017); “Indagine sui servizi educativi del Comune di Parma (16 agosto 2017); “Il Piano Sociale e Sanitario: schede analitiche, attuative del Piano” (17 ottobre 2017); “Ipotesi di Fondo Sanitario Integrativo Regionale” (2-3 novembre 2017)
  • Da questo complesso di attività sono scaturite diverse, importanti intese: nell’agosto 2015 prima intesa sulla riduzione delle liste d’attesa per l’accesso alle prestazioni sanitarie; nel dicembre 2015 si conclude un impegnativo confronto per la riorganizzazione della rete ospedaliera; nel settembre 2016 accordo tra Regione, Confederazioni e Categorie del Pubblico Impiego sulle politiche occupazionali nel sistema sanitario, a cui fa seguito l’intesa del dicembre 2017 per la stabilizzazione, con assunzione a tempo indeterminato, di oltre 5mila professionisti nel sistema sanitario regionale; nell’agosto 2016 sottoscritto l’accordo sul “sistema di emergenza” e sul “ruolo del volontariato in Emilia Romagna”, e nel settembre 2016 l’intesa per la costituzione del Fondo Integrativo Sanitario regionale previsto dal Patto; alla fine del 2016 esce, dopo un lungo confronto, anche il documento “Case della salute, per il coordinamento e lo sviluppo delle comunità dei professionisti e dei medici d’iniziativa”. Nel settembre 2017 viene sottoscritto un importante protocollo sulle misure contro la povertà, il RES. A fine 2017 nuovo accordo sugli appalti in sanità
  • In materia di inclusione nel 2016 (a seguito della legge regionale 14/2015) intesa sull’integrazione tra servizi per il lavoro e servizi sociali
  • Linee programmatiche e delibere applicative sui servizi educativi per la prima infanzia sono oggetto di costante confronto, così come le linee di programmazione e di finanziamento delle Aziende e degli Enti del Servizio Sanitario Regionale.
  • A settembre 2014 è stata avviata la consultazione per una piattaforma rivendicativa unitaria per la modifica delle norme previdenziali; il 5 novembre dello stesso anno tre manifestazioni nazionali (Roma, Milano e Palermo) hanno chiuso la fase di consultazione e sollecitato l’apertura di un confronto con il Governo
  • Il 5 ed il 15 ottobre 2015 si sono tenuti presidi davanti alle Prefetture di tutte le Province della Regione ed incontri con i parlamentari locali per sollecitare, in vista della Legge di stabilità 2016, modifiche alle norme previdenziali imposte dal Governo Monti. Il 17 dicembre dello stesso anno, di fronte ai silenzi della controparte, Cgil Cisl e Uil decidono di dare alla mobilitazione il carattere di una vera vertenza. 12 pullman con i rappresentanti delle strutture sindacali dell’Emilia Romagna raggiungono Firenze, ove è convocato l’Attivo Interregionale di sostegno alla piattaforma rivendicativa
  • 2 aprile 2016: giornata di mobilitazione nazionale per “Cambiare le pensioni, dare lavoro ai giovani”. Il 19 maggio i pensionati replicano con una loro manifestazione nazionale a Roma, sollecitano modifiche alla “legge Fornero” in coerenza con la piattaforma unitaria, la rivalutazione delle pensioni e una legge quadro per la non autosufficienza. A sostegno della vertenza diverse iniziative si sono succedute anche nel 2017 (tra queste anche l’incontro con i Parlamentari locali del 18 settembre e l’importante convegno organizzato il 25 settembre dalle Confederazioni regionali)
  • Formazione dei delegati e dei dirigenti sindacali sui diritti previdenziali e sugli obiettivi dell’iniziativa sindacale.

I principali risultati ottenuti

  • 1250 assemblee convocate nel 2014 per la consultazione, 5 manifestazioni nazionali e diversi presidi davanti le Prefetture tra il 2015 ed il 2016, diffondono la consapevolezza della insostenibilità dell’attuale normativa, portando i diritti previdenziali ad essere uno dei punti fondamentali della campagna elettorale che prepara la XVIII legislatura
  • Accordo con l’INPS regionale per rendere più efficaci le relazioni con le parti sociali e migliorare i servizi dell’Istituto (13 ottobre 2016).

La contrattazione sociale territoriale e regionale rappresenta per la Cgil uno strumento essenziale per discutere le politiche di sviluppo locale, l’organizzazione dei servizi di welfare e l’allocazione delle risorse gestite dai Bilanci degli Enti. Nell’ambito di questo confronto, spesso regolato da specifici protocolli di relazioni sindacali, il sindacato persegue obiettivi di equità intervenendo sulle leve disponibili: la politica tariffaria e le imposte locali.

I principali risultati ottenuti

Il tema del recupero dell’evasione dei tributi locali ed erariali è presente nella maggioranza degli accordi sulle politiche di bilancio dei Comuni

  • 279 Comuni in Emilia Romagna aderiscono, anche per forte sollecitazione del sindacato, all’intesa anti-evasione tra Agenzia delle Entrate ed Anci
  • Nel 2017 in regione Emilia Romagna sono stati “premiati” 100 Comuni per le segnalazioni all’Agenzia dell’Entrate, con l’erogazione di 3 milioni di tributi recuperati (complessivamente 38 milioni negli ultimi 8 anni)
  • Addizionali comunali Irpef con carattere di progressività sono adottate, a seguito di accordi locali, in 83 Comuni, di cui 7 città capoluogo
  • L’utilizzo dell’indicatore della situazione economica equivalente (Isee) quale regolatore della compartecipazione degli utenti alla spesa per i servizi a domanda individuale, si è progressivamente esteso alla maggior parte dei Comuni. Nel 2017 in 7 Unioni si è proceduto, con accordi sindacali specifici, ad adottare regolamentazioni tariffarie omogenee (complessivamente le Unioni con questa modalità sono 19)

Le politiche abitative e di programmazione del territorio sono discusse dalla Cgil con gli EE.LL quando previste da intese locali sugli obiettivi e le modalità delle relazioni sindacali. La tutela degli inquilini è assicurata dal SUNIA

I principali risultati ottenuti

  • Politiche abitative. Nel giugno 2016 si è raggiunta una intesa (con l’adesione del Sunia, Sindacato Inquilini) per la “Definizione dei limiti di reddito e la metodologia del calcolo del canone negli alloggi ERP”. La nuova regolamentazione definisce anche i limiti di reddito per l’accesso, la permanenza e la decadenza dagli alloggi pubblici
  • Nel luglio 2017 la Regione, accogliendo una richiesta dei sindacati, ha ripristinato il Fondo Regionale per l’affitto (azzerato nel 2016).
  • Il diritto all’inclusione sociale è perseguito dalla Cgil con una costante iniziativa a sostegno di un welfare universale che assicuri a tutti i cittadini istruzione, cure sanitarie e mezzi di sussistenza adeguati, di tutele universali per l’intero mondo del lavoro, e di politiche per l’invecchiamento attivo per la valorizzazione di ogni età della vita.
  • La Cgil è impegnata nella affermazione dei “Nuovi Diritti” derivanti dal riconoscimento della complessità di una condizione umana che non sempre è riducibile alla dimensione uomo/donna, famiglia tradizionale/non famiglia, giovane che studia / lavoratore occupato / pensionato in quiescenza. La solitudine, il mancato riconoscimento pubblico di scelte e condizioni individuali vissute come essenziali, la difficoltà di imparare ciò che è essenziale per gestire la propria condizione e per l’inclusione sociale, meritano attenzione e politiche di contrasto
  • La Cgil collabora con varie associazioni attive su questi temi e promuove l’AUSER per contribuire allo sviluppo del volontariato, della cittadinanza attiva e del diritto all’apprendimento permanente. Nel 2016 questa associazione ha coinvolto nella regione Emilia Romagna 12.273 volontari attivi (con 33.651 iscritti) e segnalato nel proprio Bilancio sociale  oltre 778.849 interventi di servizio a persone in difficoltà, oltre ad iniziative di promozione sociale a sostegno dell’invecchiamento attivo
  • L’impegno per promuovere l’inclusione dei migranti (promuovendo corsi di alfabetizzazione, contrastando ogni manifestazione di xenofobia ed altro ancora) è diffuso nelle strutture del sindacato ad ogni livello, e trova espressione in iniziative ed obiettivi sindacali che il Bilancio Sociale richiama in più parti.